martedì 5 febbraio 2013

Le Agenzie di Rating si preparano a pagare il conto...


Si preparano a pagare il conto delle valutazioni truccate per manovrare la finanza.

Ricordiamoci che anche Monti appartiene a Moody's... e cosa fanno Moody's e Standard and Poor's?

Diciamo cosi': c'e' chi distrugge le economie reali con false informazioni...

Corriere

...Potrebbe costare cara, almeno 5 miliardi di dollari, la causa che l'amministrazione Obama sta per presentare contro Standard & Poor's. Il colosso del rating è accusato di aver sopravvalutato alcuni titoli immobiliari, contribuendo in maniera determinante a scatenare la crisi dei mutui subprime nel 2008.
LA COMMISSIONE - Negli Stati Uniti l'esplosione della crisi ha provocato reazioni molto polemiche e persino un'inchiesta federale. È stata istituita una commissione d'inchiesta, la Financial Crisis Inquiry Commission. Le responsabilità delle agenzie di rating, non solo S&P ma anche Moody's e Fitch, sono state individuate subito. Ma per il momento la Casa Bianca ha deciso di agire civilmente soltanto contro Standard&Poor's. Un'iniziativa senza precedenti.
IL DOSSIER - La denuncia è contenuta in un corposo dossier che a giorni verrà presentato in tribunale. Obama, che ha parlato con i giornalisti alla Casa Bianca, non ha fatto cenno a Standard&Poor's. Ma si è soffermato su un'altra delle sfide enormi che la Casa Bianca si trova ad affrontare: la riduzione del deficit evitando tagli indiscriminati alla spesa pubblica. Tagli che finirebbero inevitabilmente per penalizzare molti servizi e per rallentare la già timida ripresa dell'economia. La prossima scadenza è il primo marzo, quando senza un piano del Congresso scatteranno automaticamente 85 miliardi di tagli alla spesa. Insomma, torna l'incubo 'fiscal cliff', anche se il clima in Congresso appare cambiato.
LA REPLICA DI S&P - Non si fa attendere la risposta dell'agenzia di rating. «Sostenere che noi abbiamo deliberatamente tenuto alti i rating quando sapevamo che dovevano essere più bassi è semplicemente falso», si legge in una nota. S&P rivendica di aver «sempre guardato all'interesse degli investitori e di tutti i partecipanti al mercato fornendo indicazioni indipendenti basate sulle informazioni disponibili». In ogni circostanza, «i nostri rating hanno riflettuto il nostro migliore giudizio possibile» sui titoli in questione». L'agenzia, quindi, fa riferimento all'improvvisa accelerazione della crisi finanziaria: «Sfortunatamente S&P, come tutti gli altri, non ha previsto la velocità e la forza della crisi in arrivo e come e quanto la qualità dei crediti ne sarebbe stata colpita».




Monti lavorava per il nemico dell'Italia Libero lo costringe a confessare

Il premier: "Non mi occupavo di rating". Ora deve essere più chiaro: parla della segretissima (fino a oggi) esperienza nell'agenzia come se fosse il circolo della caccia

Libero Quotidiano

C'è voluto Libero per fare capitolare Mario Monti, che per la prima volta ha ammesso di avere lavorato quattro anni per l'agenzia di rating Moody's fra il luglio 2005 e il mese di gennaio 2009. Di fronte all'ipotesi avanzata da Libero che proprio Monti possa avere fornito da consulente dati a Moody's utili a bocciare i conti pubblici italiani e dare la spallata a Silvio Berlusconi per poi prenderne il posto, il premier ha ammesso a denti stretti e per la prima volta la consulenza più segreta della sua vita professionale.
Il prof minimizza - In un comunicato ufficiale di palazzo Chigi si cerca di circoscrivere temporalmente la consulenza, minimizzandone la portata: Monti non si sarebbe mai occupato di rating di paesi e imprese, e il suo impegno - contemporaneo a quello di presidente della Università Bocconi - si sarebbe limitato a "due o tre riunioni all'anno che avevano per oggetto scambi di vedute sulla integrazione europea e sulla politica economica dell'Unione Europea. Nel periodo in questione gli altri membri del Senior European Advisory Council di Moody's erano Hans Tietmeyer, ex presidente della Bundesbank, Francis Mer, ex ministro francese dell'Economia, Howard Davis, ex presidente della Financial Services Authority britannica, Leszek Balcerowicz, ex ministro delle Finanze polacco e Olle Schmidt, parlamentare europeo svedese".
Più trasparenza - Spiegata dal comunicato ufficiale di palazzo Chigi sembra un ristretto e prestigioso circolo della caccia. Si fa fatica a immaginare Moody's finanziarne i the con biscottini per la amabili conversazioni e relativi scambi di vedute fra ex. Costretto a fare trasparenza su una misteriosa consulenza, non sarebbe male a questo punto un po' più di trasparenza da parte di Monti. Quali documenti ha prodotto quel gruppo di consulenti? Ha scritto qualcosa anche Monti? Che giudizio dava sull'Italia quando parlava della convergenza europea? E intanto che ci siamo, magari è possibile sciogliere un altro mistero: perchè l'incarico di Moody's non è mai comparso nelle biografie ufficiali del professore? Perchè è tutt'ora nascosto anche nel profilo di Monti sul sito dell'Università Bocconi? Lì sono citati tutti gli incarichi pubblici e anche quelli onorifici. Sono citate (leggi) le consulenze con Goldman Sachs e con la Coca Cola. Che cosa faceva vergognare perfino la Bocconi su Moody's?
di Franco Bechis

 

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