sabato 23 febbraio 2013

Politici aggrediti dalla gente in Grecia. Ma QUA non si deve sapere, qua.


VIETATO FAR VEDERE LA GRECIA CHE BRUCIA - L’ITALIA DEVE ANDARE AL VOTO SENZA AVERE NOTIZIE DELLA “GUERRA DEL PANE” DI ATENE: PERCHE’? - ASSALTI AGLI SCAFFALI PER DISTRIBUIRE VIVERI IN PIAZZA, RAPINE IN BANCA PER RESTITUIRE QUALCHE SOLDO ALLA POPOLAZIONE, DIMOSTRANTI PICCHIATI IN CELLA - L’EUROPA FRANCO-TEDESCA HA DISTRUTTO UNA NAZIONE E RIDOTTO ALLA FAME UN INTERO POPOLO - LA RIBELLIONE DEGLI AGRICOLTORI…

 

 

Da www.abruzzo24ore.tv
SCONTRI AD ATENESCONTRI AD ATENE Riceviamo e pubblichiamo dall'associazione Articolotre:
"La Grecia è crollata sotto il peso dei debiti contratti con la Bce , ma in Italia nessuno ne parla perche' siamo in campagna elettorale, l'attenzione dei media e' stata spostata sulle dimissioni del Papa,mentre l'Europa brucia! Stanno assaltando i supermercati. Ma non si tratta di banditi armati. Si tratta di gente inviperita e affamata, che non impugna neanche una pistola, con la complicità dei commessi che dicono loro "prendete quello che volete, noi facciamo finta di niente".
SCONTRI AD ATENESCONTRI AD ATENE Si tratta della rivolta di 150 imprenditori agricoli, produttori di agrumi, che si sono rifiutati categoricamente di distruggere tonnellate di arance e limoni per calmierare i prezzi, come richiesto dall'Unione Europea.
Hanno preso la frutta, l'hanno caricata sui camion e sono andati nelle piazze della città con il megafono, regalandola alla gente, raccontando come stanno le cose.
CRISI GRECIA MANIFESTANTE ACCANTO ALLA POLIZIA SCHIERATACRISI GRECIA MANIFESTANTE ACCANTO ALLA POLIZIA SCHIERATA Si tratta di 200 produttori agricoli, ex proprietari di caseifici, che da padroni della propria azienda sono diventati impiegati della multinazionale bavarese Muller che si è appropriata delle loro aziende indebitate, acquistandole per pochi euro sorretta dal credito agevolato bancario, quelli hanno preso i loro prodotti della settimana, circa 40.000 vasetti di yogurt (l'eccellenza del made in Greece, il più buon yogurt del mondo da sempre) li hanno caricati sui camion e invece di portarli al Pireo per imbarcarli verso il mercato continentale della grande distribuzione, li hanno regalati alla popolazione andandoli a distribuire davanti alle scuole e agli ospedali.
GRECIA CRACKGRECIA CRACK Si tratta anche di due movimenti anarchici locali, che si sono organizzati e sono passati alle vie di fatto: basta cortei e proteste, si va a rapinare le banche: nelle ultime cinque settimane le rapine sono aumentate del 600% rispetto a un anno fa.
Rubano ciò che possono e poi lo dividono con la gente che va a fare la spesa. La polizia è riuscita ad arrestarne quattro, rei confessi, ma una volta in cella li hanno massacrati di botte senza consentire loro di farsi rappresentare dai legali.
Lo si è saputo perché c'è stata la confessione del poliziotto scrivano addetto alla mansione di ritoccare con il Photoshop le fotografie dei quattro arrestati, due dei quali ricoverati in ospedale con gravi lesioni.
GRECIA jpegGRECIA jpeg E così, è piombata la sezione europea di Amnesty International, con i loro bravi ispettori svedesi, olandesi e tedeschi, che hanno realizzato una inchiesta, raccolto documentazione e hanno denunciato ufficialmente la polizia locale, il ministero degli interni greco e l'intero governo alla commissione diritti e giustizia dell'Unione Europea a Bruxelles, chiedendo l'immediato intervento dell'intera comunità continentale per intervenire subito ed evitare che la situazione peggiori.
GRECIAGRECIASiamo venuti così a sapere che il più importante economista tedesco, il prof. Hans Werner Sinn, (consigliere personale di Frau Angela Merkel) sorretto da altri 50 economisti, avvalendosi addirittura dell'appoggio di un rappresentante doc del sistema bancario europeo, Sir Moorald Choudry (il vice-presidente della Royal Bank of Sctoland, la quarta banca al mondo) hanno presentato un rapporto urgente sia al Consiglio d'Europa che alla presidenza della BCE che all'ufficio centrale della commissione bilancio e tesoro dell'Unione Europea, sostenendo che "la Grecia deve uscire, subito, temporaneamente dall'euro, svalutando la loro moneta del 20/ 30%, pena la definitiva distruzione dell'economia, arrivata a un tale punto di degrado da poter essere considerata come "tragedia umanitaria" e quindi cominciare anche a ventilare l'ipotesi di chiedere l'intervento dell'Onu"

giovedì 21 febbraio 2013

Ferrovie dello Stato: manco al tempo dei cinegiornali





Come non rendersi neppure conto di quando ti prendono in giro.





“I TRENI, UNA DELLE SEI RAGIONI PER AMARE L’ITALIA”
SECONDO
 
per il quotidiano britannico,i treni italiani collegano le principali città,sono veloci e poco costosi già il Financial Timesaveva scritto che l’AV del Frecciarossa è migliore di
quella francese e tedesca
 
Roma, 21 febbraio 2013
 
“I treni,una delle sei ragioni per amare l’Italia, perché collegano tutte le principali città,sono veloci e costano poco”.Questo è quanto afferma The Guardian, nell’ambito di un
articolo che elenca le sei cose sbagliate dell’Italia e i sei motivi per amarla. 
La velocità dei convogli,il prezzo contenuto dei biglietti e la possibilità di spostarsi comodamente tra le principali città sono i motivi alla base di questo giudizio
lusinghiero.
 
Oltre ai treni, le altre cinque buone ragioni sono:
1) il cibo
2)i bambini
3) l’economia vista inparticolare nella produzione di marchi di lusso
4) lo sport
5) la cultura.
 
 
 
Già nell’estate 2012 il Financial Times aveva affermato che l’Alta Velocità dei Frecciarossa è migliore di quella francese e tedesca.
Il giornalista Tyler Brulè , all’interno della sua rubrica “The Fast Lane”, parlando di Alta Velocità in Europa aveva scritto che “italians are doing it the best”,
le FS Italiane sono le migliori in questo campo.
 
 
 
Nei giorni successivi la notizia era stata ripresa anche dal prestigioso settimanale tedesco
Der Spiegel.
 
 
 

L'ITALIA PEGGIORE: LE LOGGE MAC-CONI-CHE


FRASE DEL GIORNO
Ma gli scambi di favori e le fedeltà antiche o recenti sono una colla che va ben oltre i tavoli di carte e le remate sul "Teverone", riservate a pochi appassionati. Perché in Italia, dove la concezione del potere poggia non sul merito ma sulla cooptazione, più che la conoscenza contano le conoscenze.


BARZELLETTA DEL GIORNO
Malagò...ne trae spunto per santificare la funzione dei circoli sul Tevere, sottraendoli alla fama di luoghi deputati al patteggiamento di connivenze talvolta opache:  «Tutti si danno del tu per statuto perché nessuno si deve sentire nessuno, il peso del rispettivo potere va lasciato fuori. È ammesso il cazzeggio più che il business, non siamo una lobby d´affari, ma una lobby di rapporti umani»


“GENERONE” DI POTERE – PALAZZINARI E BOIARDI, MINISTRI E DIVI: L’ASCESA DI MALAGÒ AI VERTICI DEL CONI RILANCIA LA CENTRALITÀ DEI CLUB COME LOGGE IN CUI L’UPPER CLASS DE’ NOANTRI RINSALDA I SUOI RAPPORTI – QUEI CIRCOLI FRA IL TEVERE E L’ANIENE TRASFORMATI COME CERTI CONVIVI IN CASA DE BENEDETTI O PASSERA O AMATO O BASSANINI: SALOTTI IN CUI SI ATTOVAGLIANO NOMINE, AFFARI, SCAMBI DI FAVORI…

Alberto Statera per "la Repubblica"
Il Generone romano, come veniva chiamato il ceto borghese ai tempi della nobiltà nera vaticana, oggi alligna vigoroso non solo nella marca del nuovo presidente del Coni, ma in un´altra decina di circoli di serie A, reali o ex reali, dove pseudo-canottieri e tennisti con protesi d´anca intrecciano amicizie, affari e solidarietà.
malago presidente foto mezzelani gmtmalago presidente foto mezzelani gmt Il grande inciucio che ha portato Giovanni Malagò alla presidenza del Coni a dispetto di tutti i pronostici non poteva nascere che sul "Teverone", come nell´antichità veniva chiamato questo braccio d´acqua nel quale Tevere e Aniene "inciuciano".
È qui che Giovannino, il Rubirosa dei Parioli bello e possibile, ha fatto del Circolo Canottieri Aniene, nato nel 1892 da una costola del Tevere Remo, considerato troppo nero e papalino, la più formidabile concentrazione di upper class della capitale. Una sorta di stanza di compensazione dei poteri borghesi, dei ruoli e della ricchezza, il melting pot perfetto di alti burocrati e palazzinari, professionisti e commercianti, imprenditori e star o pseudo tali dello sport e dello spettacolo.
malago presidente foto mezzelani gmtmalago presidente foto mezzelani gmt
Vi dice qualcosa il fatto che la nomina di Malagò, candidato sfavorito, sia stata patrocinata da Gianni Letta, che si è adoperato per settimane al mercato degli Scilipoti dello sport, disposti a cambiare insegne pur di entrare nella nuova congrega di potere dotata di ricchi premi e cotillons?
malago presidente foto mezzelani gmtmalago presidente foto mezzelani gmt Letta del Generone è un po´ il Visir. Amministra carriere pubbliche, pilota affari, fa incontrare persone e mondi diversi, dal Vaticano alle Federazioni sportive, fino agli spogliatoi che contano. Non lo fa più - si spera - da palazzo Chigi, per cui i circoli sul Tevere, dove il Gin Rummy e il Burraco sono più frequentati dei remi e dei campi da tennis, trasformandosi talvolta in tavoli trasversali che sembrano consigli d´amministrazione, sono tornati una frazione delle sue giornate.
malago presidente foto mezzelani gmtmalago presidente foto mezzelani gmt Lui non risulta iscritto all´Aniene, che vanta invece tra i soci suo figlio Giampaolo, ma al Circolo Canottieri Roma, di cui storico presidente è stato il suo amico camiciaio-stilista Gianni Battistoni. E poi, ovunque vada lo fanno socio onorario, senza che debba neanche pagare le salate quote. Ma vuoi mettere le prospettive di potere che apre Megalò - pardon Malagò - al vertice dello sport nazionale, scalato anche per i meriti acquisiti comprando - con qualche lamentela dei soci che hanno visto crescere le già cospicue spese - super-atlete come la Pellegrini e Josefa Idem?
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MALAGO AL CANOTTIERI ANIENEMALAGO AL CANOTTIERI ANIENE
il canottieri lazio e il canottieri romail canottieri lazio e il canottieri roma È passato un secolo dai tempi di Tangentopoli, quando il presidente del Canottieri Roma Franco Pesci, marito di Virna Lisi, costruttore e al tempo stesso vicepresidente dell´Inail, fu arrestato per mazzette. Il consocio Marco Squatriti, detto Squatriarcos e allora marito di Afef Jnifen, fu arrestato allora, ma ci è ricascato poche settimane fa.
Anche i circoli più antichi e prestigiosi fecero fatica a recuperare la crisi d´immagine che ingiustamente allora colpì tutti. Malagò e gli altri puntarono allora sul richiamo alle antiche origini, lo sport d´eccellenza, l´agonismo, l´eticità e i soci onorari conquistati "agratis", come Carlo Azeglio Ciampi. Ma gli scambi di favori e le fedeltà antiche o recenti sono una colla che va ben oltre i tavoli di carte e le remate sul "Teverone", riservate a pochi appassionati. Perché in Italia, dove la concezione del potere poggia non sul merito ma sulla cooptazione, più che la conoscenza contano le conoscenze.
cara01 arrivo al circolo della cacciacara01 arrivo al circolo della caccia Nei circoli sul Tevere tutti si danno del tu, il funzionario di banca in carriera, il manager di medio calibro, il dirigente ministeriale e l´imprenditore plurimiliardario o il ministro in carica. Cesare Romiti non frequenta più molto l´Aniene, ma i suoi figli sì, tanto che Piergiorgio ha appena "presentato" come nuovo socio l´economista ed ex ministro Paolo Savona, ma si narra che la prima volta che vi mise piede, romano ma aduso alle savoiarde abitudini torinesi, si sentì apostrofare: «Ciao Cesare, come va?»
E lui: «Scusi, non ci conosciamo, perché mi da del tu?» Malagò, che ci ha confermato l´episodio, ne trae spunto per santificare la funzione dei circoli sul Tevere, sottraendoli alla fama di luoghi deputati al patteggiamento di connivenze talvolta opache:  [ATTENZIONE: SEGUE BARZELLETTA. NDB]«Tutti si danno del tu per statuto perché nessuno si deve sentire nessuno, il peso del rispettivo potere va lasciato fuori. È ammesso il cazzeggio più che il business, non siamo una lobby d´affari, ma una lobby di rapporti umani». [OKKEI POTETE RIDERE]
giannilettagianniletta Così puoi dare del tu al banchiere Luigi Abete, all´imprenditore Nerio Alessandri, a Francesco Gaetano Caltagirone, a Pietro Salini, ad Alessandro Benetton e, da pochi giorni, anche al viceministro del Lavoro Michel Martone, che Elsa Fornero ha un po´ oscurato, ma che qui troverà un sacco di amici. Più difficile, al momento, dire ciao ad Angelo Rizzoli o a Francesco Caltagirone Bellavista, che hanno un po´ di guai giudiziari. Ma, per stare ai ricchi e famosi, puoi sempre conversare con Verdone, Zoff, Pescante, Panatta. Sembra invece che Petrucci, il cui candidato è stato scalzato dal Coni, cambierà circolo.
Per capire le relazioni di ogni tipo, che Giulio Andreotti ama ricostruire sui necrologi del "Messaggero" ma soltanto post-mortem, basterebbe scorrere le liste dei soci dei circoli. Altro che affari e connivenze, vale anche per le relazioni sentimentali, tanto che il ministro Corrado Passera è convolato a nozze con una signora conosciuta all´Aniene, pronubo il solito Malagò.
Aniene, Tevere Remo, Roma, Lazio, Parioli, Tennis Club, Tiro a volo, dove non sparacchiano il sottosegretario di Monti Antonio Catricalà e l´ex ministro Franco Frattini, che non va invece agli Esteri, dove l´ambasciatore Vattani ha messo come presidente non il figlio, ex console attivista fascista, ma il fratello.
Ecco i templi del Generone di potere. Poi ci sono i circoli più su, ma molto più su, quelli nobili come la Caccia e gli Scacchi, a palazzo Borghese e a palazzo Rondanini, dove quando si cerca di essere ammessi ogni palla nera contraria vale tre palle bianche favorevoli, come personalmente verificarono Paul Getty («E allora me lo compro», sibilò), Valentino Bompiani e Francesco Cossiga.
C´è qualche socio senza quattro quarti di nobiltà, come Lorenzo Pallesi e Paolo Scaroni, ma le palle dello stemma sono essenziali e cancellano molte nefandezze. Quando il Pm di Potenza Woodcock arrestò Vittorio Emanuele di Savoia, il Duca di Castel Garagnone Marchese don Giulio Patrizi di Ripacandida e il Marchese Paolo Patrizi Montoro Naro, chiesero la sua espulsione da Caccia e Scacchi. Ma si alzò il principe Carlo Giovanelli che lo salvò con queste parole: «Chi tra noi non è mai andato con una prostituta?» Tutti tacquero.

mercoledì 20 febbraio 2013

...SULLE POLTRONE D'ORO: LA GUERRA POST-ELEZIONI PER GLI ENTI PARASSITARI



IL RISIKO DELLE POLTRONE D’ORO – CON I NUOVI EQUILIBRI POLITICI POST-VOTO PARTIRÀ IL VALZER PER 15 SUPERPOLTRONE . SI COMINCIA DA CDP E FINMECCANICA: PER LA HOLDING DELLA DIFESA, CDA ENTRO METÀ APRILE PER COPRIRE I DUE POSTI VACANTI E NOMINA DEL PRESIDENTE – TRA I CANDIDATI C’È L’EX MINISTRO DI PAOLA MENTRE L’ALTRO UOMO DEL GOVERNO MONTI, CATRICALÀ ASPIREREBBE ALLA PRESIDENZA DELL’ENI…

Gianni Dragoni per "Il Sole 24 Ore"
SEDE FINMECCANICASEDE FINMECCANICA Poltrone d'oro. Il mondo dei boiardi di Stato, i manager delle aziende pubbliche, è attraversato dai brividi. Molte carriere (e stipendi) dei vertici delle imprese dello Stato padrone saranno influenzate dalle imminenti elezioni.
Se ci sarà l'avvento del centro-sinistra, stando a molte previsioni, si profila un ricambio di molti capiazienda che si sono radicati nell'èra di Silvio Berlusconi e Gianni Letta, con Giulio Tremonti nei panni dell'azionista.
Eccetto Cassa depositi e prestiti (Cdp) e Fs, le caselle più ghiotte saranno assegnate l'anno prossimo: tra aprile e maggio 2014 scadranno i consigli di amministrazione di Eni, Enel, Terna, Poste e Finmeccanica. Per la holding della difesa tuttavia la partita nomine è già in corso.
AD FINMECCANICA GIUSEPPE ORSIAD FINMECCANICA GIUSEPPE ORSI Dopo l'arresto per corruzione di Giuseppe Orsi il cda ha affidato la gestione al direttore generale, Alessandro Pansa, con la «qualifica» anche di amministratore delegato. Ma in cda ci sono due sedie vuote per dimissioni (Franco Bonferroni e Orsi) e manca un presidente: sarà il nuovo governo a nominarlo, il gruppo avrebbe bisogno di una guida forte per risalire la china.
L'assemblea dei soci di Finmeccanica si riunirà per completare i vuoti nel cda per il 15 aprile, dovrà anche confermare Ivan Lo Bello, già cooptato in sostituzione di Marco Iansiti. Se prima dell'assemblea si dimettesse un altro consigliere, secondo lo statuto tutto il cda di Finmeccanica decadrebbe e andrebbe nominato ex novo. Ipotesi estrema: al nuovo governo basterebbe chiedere le dimissioni al dirigente del Tesoro Francesco Parlato per azzerare tutto.
SILVIO BERLUSCONI GIANNI LETTASILVIO BERLUSCONI GIANNI LETTA Un candidato presidente è Giampaolo Di Paola, ministro della Difesa del governo Monti. Avrebbe però bisogno di una deroga, con decreto del presidente della Repubblica, alla norma che vieta ai ministri per un anno di andare al vertice di società pubbliche. Un'altra ipotesi è l'ascesa dell'a.d. di Ansaldo Energia Giuseppe Zampini, o un altro uomo forte.
Da verificare l'impatto che questo innesto avrà sul neo a.d. Pansa, indebolito dalla rivelazione, nelle carte dell'inchiesta Finmeccanica, del fatto che nel 2007-2008 aveva chiesto a Mediobanca «aiuto per risanare i debiti» della moglie americana di Vittorio Grilli, direttore generale del Tesoro e oggi ministro dell'Economia, sponsor di Pansa.
LOGO ANSALDOLOGO ANSALDOUn altro uomo del governo che punta a una poltrona di spicco, secondo voci insistenti, è Antonio Catricalà, sottosegretario a Palazzo Chigi. Catricalà aspirerebbe alla presidenza Eni, al posto di Giuseppe Recchi. Nel gruppo energetico sembra al termine l'esperienza di un manager potente, Paolo Scaroni, che dopo tre mandati è in predicato per altri incarichi. Indagato per corruzione internazionale nell'inchiesta sulle tangenti Saipem, si è detto «totalmente estraneo».

Il principio della probabile sostituzione al nono anno vale anche per Fulvio Conti all'Enel e per Flavio Cattaneo a Terna, arrivato nel 2005 dopo due anni alla Rai voluto da Berlusconi. Alle Poste Massimo Sarmi è in carica dal maggio 2002, quando andò a sostituire Corrado Passera.


Flavio CattaneoFlavio Cattaneo FRANCO BASSANINIFRANCO BASSANINI Tra gli incarichi in scadenza nei prossimi mesi non ha problemi Mauro Moretti, l'a.d. delle Fs che sogna l'integrazione tra i treni e l'Alitalia («ma senza dare un euro ai Capitani coraggiosi»). Probabile la sostituzione del presidente di Fs, Lamberto Cardia. In uscita il presidente di Invitalia Giancarlo Innocenzi, ex commissario berlusconiano dell'Agcom.
La poltrona più calda della campagna 2013 è alla Cdp, la "quasi-banca" con 230 miliardi di liquidità, simile a un nuovo Iri: stando al presidente dell'Acri Giuseppe Guzzetti, le fondazioni potrebbero confermare presidente Franco Bassanini, espresso dal Pd senese legato alla fondazione Mps, ma c'è l'incognita dei rapporti interni al Pd. Più in salita la conferma dell'a.d. Giovanni Gorno Tempini, arrivato con Tremonti nel maggio 2010 dal mondo di Banca Intesa. Una nomina definita un capolavoro di Giovanni Bazoli, il presidente di Intesa Sanpaolo in scadenza con l'approvazione del bilancio 2012.

lunedì 18 febbraio 2013

NELLA MIA FUNZIONE DI DIRETTORE COMMERCIALE RAI, NON HO MAI AVVANTAGGIATO NESSUNO

DE SIERVO: “NELLA MIA FUNZIONE DI DIRETTORE COMMERCIALE RAI, NON HO MAI AVVANTAGGIATO NESSUNO” - LANNUTTI: “CHI AVEVA INTERESSE AD INVIARE A ‘’REPUBBLICA’’ E PER FAX, LASCIANDO COSÌ TRACCIA, I RILIEVI CONSOB SUL CRACK?” - HANNO AUMENTATO IL PREZZO DEI FRANCOBOLLI! - NAPOLITANO A WASHINGTON HA FATTO “RATIFICARE” A OBAMA LA REPUBBLICA PRESIDENZIALE ITALIANA…

dago  

Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Egregio Direttore,
mi vedo costretto a rivorlgerLe questa mia missiva per significarLe la mia profonda indignazione per il secondo attacco tendenzioso e gravemente diffamatorio contro di me e la mia famiglia operato dal Suo sito negli ultimi 6 mesi.
LUIGI DE SIERVO jpegLUIGI DE SIERVO jpeg Le scrivo oggi per ottenere la rettifica di quanto riportato nel Suo sito che riprende un articolo gravemente diffamatorio de "Il Fatto Quotidiano", in cui la giornalista Silvia Truzzi sostiene la tesi per cui, nella mia funzione di Direttore Commerciale della Rai, avrei avvantaggiato una determinata societá, mettendo cosi' in dubbio la mia onesta' intellettuale e professionale.
Evidentemenete, analoga richiesta di rettifica, e' stata inviata al Direttore de "Il Fatto Quotidiano" che mi ha risposto che provvedera' a pubblicarla quanto prima.
Nel merito della questione mi preme rappresentare, a prova di smentita, che:
- fin dal primo momento in cui mi sono dovuto occupare per ruolo del televoto e piu' in generale di tutte le attivita' di "partecipation tv" della Rai (sino alla fine del febbraio 2011 i contratti con gli wasp erano di competenza della ex RAI TRADE s.p.a.) ho richiesto formalmente alle competenti strutture aziendali di indire una gara per l'individuazione del wasp per la fonia mobile, ma mi e' stato risposto, altrettanto formalmente, che "le attività di interazioni telefoniche su fisso e mobile per i servizi telefonici sovrapprezzo (televoto, call game etc.) [....] possono essere ricompresi nella fattispecie dei contratti attivi per i quali non trova applicazione il D. Lgs 163/2006" in quanto "il servizio reso dagli operatori telefonici e/o da singoli operatori del settore (wasp) - che utilizzano applicativi software elaborano i dati in entrata - viene retribuito come "fee producer" detraendolo dai ricavi erogati RAI".
- stante la decisione assunta dalle competenti direzioni aziendali abbiamo provveduto a individuare, su richiesta delle varie strutture editoriali, i migliori wasp secondo i principi di efficienza, trasparenza e buon amministrazione, adottando, peraltro, criteri piu' selettivi di quelli utilizzati nel passato per la scelta del partner.
LUIGI DE SIERVOLUIGI DE SIERVO - posta l'interpretazione e l'indicazione data dalle competenti strutture aziendali di cui al precedente punto, essendo il Festival di Sanremo, come noto, il programma televisivo più' importante dell'anno e dipendendo dal televoto addirittura l'individuazione del vincitore, abbiamo ritenuto quest'anno di contrattualizzare Zodiak Active in quanto appariva la societa' più' affidabile ed idonea a garantire senza criticita' il servizio, sia per aver gestito il Televoto in 6 delle ultime 8 edizioni sia per averlo fatto con piena soddisfazione delle strutture editoriali (che in precedenza si erano, invece, lamentate del servizio di altri operatori wasp), ma sopratutto perché è risultata la prima, rispetto alle società competitor, nel rating per fatturato, numero dei dipendenti, affidabilità finanziaria e tecnica nonché esperienza su servizi "mobile".
La circostanza che la RAI abbia deciso, per il futuro, di ricorrere ad una procedura selettiva di gara per l'individuazione di un partner per le attivita' di digital extension e' conseguenza diretta delle mie richieste, ma cio' non e' avvenuto perche' l'operato fino a questo momento posto in essere non sia stato corretto, come vorrebbe insinuare la giornalista de "Il Fatto Quotidiano" - ricordo, infatti, che si tratta comunque di servizi strettamente connessi alla programmazione televisiva e come tali non rientranti nella disciplina dei contratti pubblici ex art. 19 Cod. Contratti Pubblici - ma perche' ritengo che una procedura ad evidenza pubblica possa garantire la massima partecipazione di soggetti concorrenti con possibili vantaggi in termini di economicita' e il fatto di avere un unico interlocutore per un arco di tempo piuttosto lungo possa comportare vantaggi in termini di rapidita' ed elasticita' di programmazione, in funzione di un servizio sempre piu' efficiente.
ELIO LANNUTTIELIO LANNUTTI Le evidenzio, peraltro, che é stato proprio per una mia sollecitazione che nel corso degli ultimi 2 anni, per assicurare un maggior turn over tra tutte le società utilizzate, l'impiego di Zodiak Active si é progressivamente ridotto (meno 40%) e abbiamo rinegoziato al ribasso la quota di competenza del wasp (royalty ridotta del 20%). Queste azioni da noi svolte hanno prodotto la conseguenza che il fatturato di Zodiak Active, generato da programmi RAI nella stagione 2011/12, si é abbassato addirittura del 50% rispetto alla stagione televisiva 2010/11.
In valore assoluto segnalo che la stima dei ricavi per Zodiak per l'attivita' di Televoto al Festival di Sanremo 2013 e' pari a circa 20.000 euro, mentre la stima di fatturato per tutta la stagione 2012/13, comprendendo tutti gli altri programmi RAI in cui é impiegata Zodiak Active, non supera 80.000 euro.
Certo che fara' quanto e' nelle Sue possibilita' per ristorare il pregiudizio arrecatomi, mi riservo comunque di valutare ogni più' ampia azione legale a tutela del mio buon nome e della mia comprovata professionalita'.
Tanto Le dovevo, i migliori saluti.
Luigi de Siervo
MASSIMO GIANNINIMASSIMO GIANNINI Lettera 2
Caro Dago,
difficilmente il vice direttore di Repubblica, l'ottimo Massimo Giannini, che ha ricevuto la velina Consob pubblicandola acriticamente alle pagine 8/9, da un numero di fax (036520269), intestato a una clinica (Villa Paradiso), sita a Fasano del Garda, specializzata in cure dimagranti...., pubblicherà queste mie indignate considerazioni sulla Consob, dotata di pervasivi poteri sostanzialmente di Polizia Giudiziaria, che non ha usato per prevenire lo scandalo MPS (v. art. 187octies TUF come richiamato dall'art. 115c.1,lettcbis)!
monte dei paschi di sienamonte dei paschi di siena Chi aveva specifico interesse ad inviare a Repubblica e per fax, lasciando così traccia, i rilievi Consob sul crack Mps, richiesti e trasmessi alla Procura di Siena, esponendosi in tal modo anche ad una pesante violazione del segreto d'ufficio, che Adusbef in data odierna ha denunciato alle Procure della Repubblica ?
Qualche solerte alto dirigente della Consob, il Presidente, il direttore generale, o qualche Commissario, dato che solo loro, hanno accesso a pratiche così riservate ?
La velina passata sottobanco, tenta di scagionare le responsabilità di Consob e del Presidente Vegas, la loro conclamata inerzia, nello scandalo MPS il più grave della storia della Repubblica.
Cordiali saluti e grazie per le informazioni puntuali ed obiettive che Dagospia fornisce ogni giorno
Elio Lannutti
Lettera 3
Elio e le storie fesse GENIALI?! I nipotini scemi dei grandi Carosone, Buscaglione, Jannacci e Arbore? Ma andiamo!
Aldo Petrocchi
BARACK OBAMA E GIORGIO NAPOLITANO ALLA CASA BIANCABARACK OBAMA E GIORGIO NAPOLITANO ALLA CASA BIANCA Lettera 4
Caro Dago,
i voti presi dal movimento di Grillo , il 24 e 25 febbraio prossimi, ci darà con esattezza il numero di italiani, che amano essere presi per il culo in maniera selvaggia.
I risultati di certi altri partiti, vedi il Pd di Vendola o il centrino di Monti, forniranno le varianti più civilizzate e morbide della sodomizzazione elettorale. Nel frattempo, nessuno sembra accorgersi che la cornice liberaldemocratica sta per spezzarsi definitivamente.
Giancarlo Lehner
Lettera 5
Una domanda a Crozza, per quando sarà in grado di parlare nuovamente. Con la sua bravura e il suo faccione rotondo potrebbe fare un bel Vendola, che di spunti satirici ne offre un bel po'; come mai non lo prende in considerazione? E' intoccabile perchè è di SEL? O perchè è omosessuale?
Vittorio Nessunotocchinichi InFeltrito
BEPPE GRILLO IN PIAZZA CASTELLO A TORINOBEPPE GRILLO IN PIAZZA CASTELLO A TORINOLettera 6
Esimio Prof Zingales, con le Sue odierne dichiarazioni, (rilasciate tra l'altro con una tempistica perfetta, a 7 giorni dalla tornata elettorale), è riuscito a minare il sogno e gli sforzi miei e di decine di migliaia di individui che vedono in FARE l'unico barlume di speranza per un Paese, il nostro, portato al declino da una masnada di di delinquenti che vi imperversano da più di vent'anni. Delinquenti che adesso rischiano di essere favoriti al voto dal suo scellerato intervento. Nel ringraziarLa a nome di tutti i "fattivi", Le ricordo che il suo buen ritiro statunitense è ben distante dai problemi italiani..
Con sdegno, Valerio Cimino
Lettera 7
Qualche squisito pennaiolo deplora che Crozza a Sanremo abbia in parte ripetuto battute già sentite su programmi di Rai 3 o La7. A parte che per il pubblico di Rai 1 potrebbe essere stata una novita', chi mai si è' scandalizzato per i ripetutissimi "Com'e' umano Lei..." di Villaggio o per la "Carta d'indirinda'!" Di Peppino o per "Pronto Mario Pio, con chi parlo io?" di Sordi?
Ripetere per 2-3 volte gli stessi sketch e' per un comico un passaggio necessario per la "fidelizzazione" del "suo" pubblico, non certamente di quello che gli e' pregiudizialmente contrario. E che dovremmo dire allora dei nostri "comici" politici che da venti anni ripetono le stesse logoratissime promesse???
Carlo46
BEPPE GRILLO IN PIAZZA CASTELLO A TORINOBEPPE GRILLO IN PIAZZA CASTELLO A TORINO Lettera 8
E se Bersani riesce a vincere le elezioni nonostante le Renziarie, Monti e il suo cane, la frana di MPS, la frana di Crozza, il viaggio di Napolitano in America e adesso anche il bacio della morte degli intellettuali italiani, facciamo bene a tenercelo come Presidente del Consiglio. Tanto poi un accordo con Berlusconi si trova.
Tiziano Longhi
Lettera 9
Che strano , il Senatore Monti è alleato con gli Onorevoli Casini e Fini, ma mai che li ritraggano insieme. Sarà un caso, o un complotto?
Giuseppe Tubi
Lettera 10
Caro Dago,
Ora che quel pistorius di Benigni ha sparato la sua sulla nostra costituzione, definendola "la più bella del mondo". E' il caso di chiedersi se il nostro contadino -con le scarpe grosse e il cervello fino- ma che sempre contadino rimane, abbia la competenza estetica per una simile affermazione. A mio parere sicuramente la costituzione italiana è la Nicoletta Braschi delle costituzioni mondiali e l'interpretazione che ne danno i magistrati italiani è pare all'interpretazione di Nicoletta Braschi nei film di Benigni.
Cyber
ROBERTO BENIGNI NICOLETTA BRASCHIROBERTO BENIGNI NICOLETTA BRASCHI Lettera 11
Proverbio calabrese: " cu paga u pisci avanti su mangia fetenti". Traduzione chi paga il pesce prima di averlo se lo mangera' di qualita' schifosa . Gli italiani tramite il presidente hanno pagato (caro e amaro monti senatore a vita e abbiamo visto i risultati.
A.A.
Lettera 12
caro Roberto,
è ridicolo ma dopo 50 giorni dall'avvento delle nuove tariffe per i francobolli per lettera (salite dal 1 gennaio da 60 a 70 centesimi, solo il 17% di incremento...) ancora non si trovano i francobolli (da 10 cent come complemento, quelli da 70 pare non esistano proprio, che geniacci abbiamo ai vertici delle PPTT ), né negli uffici postali né dai tabaccai.

ne hanno parlato solo i giornali locali, tipo gazzetta di parma, arena di verona, nuova venezia, dato che sono più vicini alla comunità dei lettori, ma prova a pensare se la Royal Mail o la Deutsche Post avessero cambiato la tariffa postale dal 1 gennaio 2013 e al 18 febbraio ancora non ci fossero i francobolli, sarebbe scoppiato un caso sui media e avrebbero rimosso i responsabili (o l'ad direttamente) dopo una settimana, non dopo sette settimane....

è proprio il paese di pulcinella, intanto se vuoi spedire una lettera devi usare due francobolli da 60 cents...tutto nel silenzio delle tv e dei giornali di regime. ti porto un libro di vignette di Chiappori del 1974, pare scritto adesso, accadono le stesse cose di 40 anni fa...
ciao fabio
zingaleszingales Lettera 13
Ai Telemorenti si sono aggiunti i Telemilitanti del Centrosinistra (quelli che non si perdono un Santoro o un Ballarò e una volta snobbavano il Festival). Questa la chiave del successo di Sanremo 2013. Peraltro pregevole formalmente e condotto con garbo e verve da una coppia collaudatissima. Il migliore di sempre, ha detto qualcuno. Vero. Ma non è , onestamente, che ci volesse molto a far meglio della sagra paesana che Sanremo è sempre stata.
Dino Manetta
Lettera 15
Napolitano a Washington: Obama "ratifica" la Repubblica Presidenziale italiana.
a mandolfo (StC)
Lettera 16
Caro Dago,
ma il presidente della Repubblica non dovrebbe parlare su certi argomenti solo attravero i «messaggi alle Camere» previsti dalla Costituzione? Mica sarà necessario fargli dare qualche lezione sulla medesima da Benigni. Fulvio Basteris
SANREMO MAURIZIO CROZZA CONTESTATOSANREMO MAURIZIO CROZZA CONTESTATO Lettera 17
1-Grillo e' l'unico leader che rifiuta di partecipare ad un dibattito, e' capace di dire cose interessanti solo senza contradittorio.
2-Grillo e' sicuramente l'astro nascente del panorama italiano, ma non si candida, gli elettori voteranno portanomi manipolabili.
W la democrazia
MONTI E PRODI A REGGIO EMILIAMONTI E PRODI A REGGIO EMILIA Lettera 18
Caro Dago,
ringraziavamo la provvidenza che ci aveva, finalmente, liberato di Prodi. All'improvviso è ricomparso sul palco del comizio della sinistra a Milano.
Penso che l'abbia fatto solo per avere la possibilità di salire al colle. Francamente dopo la pizza, la mortadella è indigesta. Mi auguro che gli
Italiani, dopo i tecnici, non abbiano da soffrire anche per digerire.
Annibale Antonelli
Lettera 19
Caro Dago,
tanto per chiarire. Dice il Messaggero che Sashi Tyagi "è stato capo di stato maggiore dell'lndian Air Force dal 2004 al 2007 e, secondo l'accusa, sarebbe stato lui a modificare il bando di gara per l'appalto, abbassando la quota operativa di volo richiesta per gli elicotteri da acquistare. Ovviamente, in cambio di denaro."
mario monti e romano prodimario monti e romano prodi In difesa di Orsi e dell'industria italiana, cerchiamo di spiegare. Il bando originale richiedeva che gli elicotteri presidenziali potessero operare da aeroporti a 6.000 metri sopra il livello del mare. A questo requisito, rispondeva solo il francese Eurocopter EC725 (e avrei i miei dubbi). Poi gli indiani, di fronte a un'offerta sola, hanno abbassato la quota a 4.500 metri: va bene che l'India ha l'Himalaya, ma chi è che fa una visita presidenziale a 6.000 metri? Alla seconda richiesta, i francesi non si sono fatti avanti, e le offerte sono state tre, l'americano Sikorsky S.92, piccolo e scomodo, che manco Obama lo ha voluto, il russo Mil 172, te lo raccomando, e l'italiano AW101 che ha vinto. Anzi, aveva vinto.
Roland Delmay
 

Arrivisti sono sempre gli altri...


ZINGALES GIANNINO. TANTO RUMORE PER UNA NULLITA'. E LA REPUBBLICA DIVENTA IMPROVVISAMENTE MUTA





"Grazie alla difficoltà della battaglia solitaria, gli arrivisti si erano concentrati principalmente altrove....Per cambiare l'Italia c'è bisogno anche di rigore nel metodo: onestà, trasparenza, ed accountability, che significa che tutti, a qualsiasi livello, devono rendere conto agli altri del proprio operato... Dopo aver provato, per quattro giorni, a fare di tutto per cambiare le cose, non mi resta che una via di uscita: dimettermi."

Sapete chi ha detto (detto: non fatto) queste frasi? TUTTI.



LINK DAGOSPIA




Dalla bacheca facebook di Luigi Zingales
Mie dimissioni da Fare per Fermare il Declino
E' con una disperazione profonda che ho rassegnato le mie dimissioni da Fare per Fermare il Declino. Dopo aver avvisato i vertici ieri, lo faccio oggi in modo pubblico, perché ho trascinato molte persone in questo movimento e mi sento in dovere di spiegare loro le ragioni della mia scelta. Io credo nella trasparenza, anche in queste scelte.
zingaleszingales Non mi dimetto certo perché sono in disaccordo con le proposte di Fare. Sono fiero della campagna elettorale che è stata fatta e ringrazio Oscar Giannino, Michele Boldrin, e tutti quanti per l'enorme sforzo che vi hanno dedicato. Credo fermamente nelle idee che abbiamo portato avanti insieme. Ma ho sempre pensato che anche le idee più sane abbiano bisogno di gambe sane. Finora, con tutte le difficoltà e tutti gli errori di un movimento nato in fretta, Fare aveva realizzato un piccolo miracolo, selezionando per lo più liste di persone brave e pulite. Grazie alla difficoltà della battaglia solitaria, gli arrivisti si erano concentrati principalmente altrove.
Ma scegliere persone brave non basta. Per cambiare l'Italia c'è bisogno anche di rigore nel metodo: onestà, trasparenza, ed accountability, che significa che tutti, a qualsiasi livello, devono rendere conto agli altri del proprio operato. Purtroppo negli ultimi giorni mi sono reso conto che questi tre principi non sempre si applicano al vertice di Fare. Dopo aver provato, per quattro giorni, a fare di tutto per cambiare le cose, non mi resta che una via di uscita: dimettermi.
OSCAR GIANNINO S INCATENA A PORTA A PORTAOSCAR GIANNINO S INCATENA A PORTA A PORTA I fatti sono i seguenti. Quattro giorni fa, per caso, ho scoperto che Oscar Giannino ha mentito in televisione sulle sue credenziali accademiche, dichiarando di avere un Master alla mia università (http://tinyurl.com/bksptrf) anche se non era vero. Anche la sua biografia presso l'Istituto Bruno Leoni ora prontamente rimossa (http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?Codice=0000002280&level1=2165&nome=Oscar+Giannino ) riportava credenziali accademiche molto specifiche e, a quanto mi risulta, false.
Questo è un fatto grave, soprattutto per un partito che predica la meritocrazia, la trasparenza, e l'onestà. Ciononostante, il fatto per me ancora più grave è come questo brutto episodio è stato gestito. In una organizzazione che predica meritocrazia, trasparenza, ed onestà, la prima reazione avrebbe dovuta essere una spiegazione di Giannino ai dirigenti del partito, seguita da un chiarimento al pubblico. Invece Oscar si è rifiutato, nonostante io glielo abbia chiesto in ginocchio.
LADDIO DI ZINGALES A OSCAR GIANNINOLADDIO DI ZINGALES A OSCAR GIANNINO In un'Italia in cui ogni giorno un amministratore delegato o un politico finiscono in galera per corruzione, una bugia in televisione può sembrare un errore veniale. Per me non lo è: rompe il rapporto fiduciario tra cittadini e rappresentanti politici. Gli italiani sono alla disperata ricerca di leader politici di cui potersi fidare. Ma come possono fidarsi di un candidato leader che mente sulle proprie credenziali accademiche? In aggiunta, tollerare queste falsità mina alla base la credibilità di un movimento. Nessuna organizzazione e nessun partito possono essere completamente esenti dal rischio di disonestà e corruzione. L'unico modo per proteggersi è una politica di tolleranza zero che cominci fin dai vertici. In questo caso, purtroppo, Fare ha fallito.
LADDIO DI ZINGALES A OSCAR GIANNINOLADDIO DI ZINGALES A OSCAR GIANNINO Per fortuna Fare non è solo Oscar Giannino. Ci sono decine di migliaia di attivisti fantastici che stanno lavorando sodo per cambiare l'Italia. Il mio cuore è con loro. Fare rimane la proposta politica migliore in questo momento molto difficile. Per questo voterò Fare. Ma, lo farò turandomi il naso, come il meno peggio, non con la passione con cui finora avevo abbracciato questo progetto.
Mi auguro che dopo le elezioni Fare si trasformi, come promesso, in un partito democratico, in cui tutti, a cominciare dal leader, siano accountable delle loro azioni e ci sia tolleranza zero per certi atteggiamenti. Solo così Fare potrà evitare di degenerare nel solito marciume politico italiano. Anche la Lega e Forza Italia erano cominciate con grandi ideali: guardate come sono finite. Speriamo che a Fare non tocchi la stessa sorte.