Parte prima: le ambasciate, ed i suoi grigi figuri schivi ed iperpagati (ovviamente raccomandati ed incapaci)
link
C’è una casta, tra le tante, che ha un potere enorme, da molti sottovalutato o sconosciuto. E’ la casta dei diplomatici: ambasciatori e consoli che hanno stipendi mostruosi. Stipendi e privilegi ancora maggiori rispetto a quelli di ministri e parlamentari. Ma se le cose stanno così, la colpa è proprio della politica, totalmente incapace di fare quei tagli che sarebbero necessari sempre, per ragioni etiche, e che sono ancora più necessari oggi, in tempi di crisi e sacrifici. Sacrifici che vengono scaricati solo sui poveri cristi, mentre i nababbi possono continuare a fare beatamente i nababbi.
Un emendamento ad hoc in Senato, frutto anche di un’insistente opera di pressione sul governo e sul Quirinale, ha consentito ad ambasciatori e alti funzionari di mantenere i privilegi e gli stipendi d’oro. L’emendamento è stato scritto su indicazione e proposta dell’esecutivo guidato da Monti a Paolo Giarretta del Pd e Gilberto Picchetto Frattini del Pdl. Ma Giarretta spiega che è stato il ministro Terzi ad avanzare ufficialmente la richiesta. Insomma, il classico scaricabarile, anche se il risultato auspicato dalla casta politica è raggiunto.
Le cifre che girano nel mondo diplomatico sono da capogiro. Sono uno schiaffo a quegli italiani a cui vengono chiesti sacrifici e a cui si dice che soldi lo Stato non ne ha più. Balle. Come riporta il sito del Fatto Quotidiano, “l’ambasciatore italiano all’estero: continuerà a guadagnare 380mila euro lordi l’anno tra indennità di servizio (esentasse) e stipendio metropolitano (tassato) cui vanno aggiunti il 20% di maggiorazione per il coniuge, il 5% per i figli, indennità di rappresentanza e sistemazione, contributo spese per residenza e personale domestico. Più premio di risultato variabile da 50 a 80mila euro. Quello che sta a Parigi, ad esempio, prende 320mila euro netti, 125mila euro di oneri di rappresentanza, 64mila per la moglie e 16mila per il figlio. Anche i consoli non avranno di che preoccuparsi. Ad Amburgo, ad esempio, il console continuerà a percepire i suoi 5mila euro al mese di stipendio versati in Italia e 14mila d’indennità netti ed esentasse perché non fiscalizzati né in Italia e né in Germania”.
Ma non ci sono solo i diplomatici ad avere super stipendi e privilegi a non finire. Anche autisti e funzionari italiani all’estero se la passano benone. Ben diversa la situazione per il personale non italiano, che guadagna fino a dieci volte di meno, pur svolgendo le stesse mansioni. Per questa ragioni, in India, gli impiegati si sono rivolti al Tribunale: si sentono discriminati. Non sappiamo come finirà la vicenda giudiziaria, ma di certo possiamo dire che noi italiani, i non appartenenti alle caste, siamo discriminati.
Nessun commento:
Posta un commento