sabato 18 maggio 2013

Meno raccolto. Ma il finanziamento puo' attrarre i disonesti...



1)   La paura generale e'  che la coldiretti si prepari a chiedere allo stato (cioe' a noi) gli ulteriori finanziamenti, a volte  a fondo perduto.
Ovvero: prendo i soldi e li tengo. Poi, se faccio dei guadagni, mi tengo anche quelli.

2)  Ma il finanziamento a fondo perduto in un'inustria recessiva e' un incentivo all'inattivita'. Addirittura attira soggetti che coll'agricoltura cercano di ottenere soldi da "prendere", sottraendoli a chi - in agricoltura - ne ha veramente bisogno. 
Eppure, spesso la magistratura scopre frodi e truffe che, sedicenti "impresari agricoli", fra finanziamenti europei e prodotti biologici, fanno.

3) ... se chiudessimo questo teatrino gia' visto, visto che spesso fa arricchire gente che si spaccia per coltivatore e non ha mai toccato una zolla mentre i veri contatini fanno la fame? Rimarrebbero solo le realta' davvero produttive, e si potrebbe o importare o produrre cio' che e' veramente caratteristico ed ha mercato.
I lavoratori potrebbero essere reimpiegati, e sicuramente i truffatori resterebbero fuori. 

... a meno che qualche politico non abbia interessi diversi !!!

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1) Il maltempo taglia i raccolti del 30 per cento
Coldiretti: «Ma non sono previsti rincari»

Colpite le principali coltivazioni: pomodori, mais e soia

Corsera

Danni alle viti a VeronaDanni alle viti a Verona
Il maltempo si accanisce sulle campagne, devastando le coltivazioni. Per la Coldiretti la riduzione dei principali raccolti ammonta ad almeno il 30 per cento nel nord Italia. Rovinato il lavoro di un intero anno di migliaia di agricoltori e allevatori. Tuttavia l'associazione di categoria, che ha compiuto un accurato monitoraggio sui primi danni, rassicura sul fatto che non ci dovrebbero essere rincari dei prezzi: «Il mercato è ormai globalizzato - spiega Lorenzo Bazzana, dell'ufficio studi Coldiretti - e dal momento che la domanda è in calo, è facile prevedere che eventuali mancanze dovrebbero essere bilanciate».




L'agricoltura chiede più finanziamenti

IlTempo
 
Il neoeletto direttore della Coldiretti di Rieti, Aldo Mattia, ha appena avviato un percorso di confronto con le realtà istituzionali del territorio, partendo dalla Camera di Commercio di Rieti, in considerazione sia del ruolo di "casa delle imprese" svolto dall'ente, sia della particolare sintonia con il presidente Vincenzo Regnini, già direttore della Coldiretti di Rieti. Nel corso dell'incontro, cui ha partecipato anche il delegato alla direzione della Coldiretti di Rieti, Ivano Capannini, Aldo Mattia ha ribadito le linee strategiche dell'associazione, tra cui spiccano il sostegno al credito in agricoltura attraverso il Confidi Agricredito, la promozione della filiera corta e la nascita dei mercati di «Campagna amica», lo sviluppo di adeguate politiche di negoziazione con gli enti locali tra cui Regione, Provincia, Comuni.P. D. L.

 Coldiretti e finanziamenti a fondo perduto

Da coldiretti.it


2) La truffa milionaria sull'agricoltura
finti proprietari per intascare i fondi Ue

A organizzare tutto un funzionario regionale che è stato denunciato. Blitz della finanza nella sede pugliese dell'Agea. I terreni concentrati nell'area dell'Alta Murgia

Repubblica Finti proprietari che chiedevano e intascavano veri contributi europei. Una truffa da milioni di euro con la complicità degli uffici regionali. La Guardia di Finanza giovedì ha acquisito una serie di documenti nella sede pugliese dell'Agea, l'agenzia ministeriale per gli aiuti all'Agricoltura. Sul tavolo della Polizia tributaria c'è la storia di una delle truffe più importanti compiute negli ultimi anni ai danni delle casse pubbliche. Truffa, come al solito, resa possibile da un funzionario infedele che è stato iscritto nel registro degli indagati.

Tutto ruota attorno ai fondi comunitari per la produzione agricola: si tratta di cifre importanti messe a disposizione da Bruxelles per chi vuole intraprendere attività di coltivazione in alcune aree. Cosa è accaduto: alcuni imprenditori hanno presentato domande per avere fondi su alcuni terreni della zona dell'Alta Murgia. In particolare nei comuni di Grumo Appula e di Altamura. Parliamo di appezzamenti di terreno molto grandi che nel corso degli anni hanno permesso di intascare agli imprenditori assegni con molti zeri. Dov'è la truffa? Quelle terre non sono state mai coltivate - sospetta il sostituto procuratore Marcello Quercia che insieme con il procuratore Antonio Laudati ha firmato il decreto di perquisizione - ma soprattutto quelle terre non erano di proprietà degli imprenditori che chiedevano i finanziamenti. Venivano infatti individuate particelle "dormienti" e con la collaborazione del funzionario indagato venivano richiesti finanziamenti all'insaputa dei legittimi proprietari. I soldi venivano poi erogati e intascati senza alcun controllo e chiaramente senza che venissero utilizzati per il motivo per cui la comunità europea li metteva a disposizione: e cioè la produzione agricola.

La truffa avrà probabilmente un effetto domino. A parte le situazioni, già accertate, per ettari ed ettari di terreno nei comuni di Grumo e Altamura, ora la Finanza controllerà tutto quello che è stato erogato in questi anni sotto questo capitolo di spesa. Le Fiamme gialle si aspettano di trovare situazioni simili anche in molti altri casi. D'altronde da anni le campagne pugliesi, e in particolare quelle della Murgia, sono state prese d'assalto da speculatori a caccia dei contributi pubblici. Spesso i danni non sono stati soltanto economici ma anche ambientali. La procura di Trani ha condotto diverse inchieste sullo "spietramento": le vecchie pietre della Murgia distrutte per poter coltivare piantagioni che per ragioni climatiche mai avrebbero potuto attecchire ma che comunque consentivano ai proprietari di ottenere le provvidenze comunitarie. Il risultato è stata l'avanzata della desertificazione, la distruzione del paesaggio caratteristico per ettari ed ettari di territorio e danni idrogeologici che secondo gli esperti si pagheranno per anni e anni e che in alcuni casi sono assolutamente irreversibili.

Un altro problema, questa volta proprio non soltanto della Murgia, è quello legato agli impianti fotovoltaici. In tutta la Regione le coltivazioni sono sparite in favore dei pannelli installati nella maggior parte dei casi da multinazionali che affittano per cento anni le zone. In questo momento - grazie agli incentivi statali - il fotovoltaico rappresenta il miglior investimento possibile in termini prettamente finanziari: assicura nel lungo periodo il tasso d'interesse più alto. Ecco perché sul business si sono tuffati i fondi di investimento stranieri ai quali praticamente non interessa la produzione di energia pulita né tantomeno si occupano di come il territorio (inteso come tessuto economico) possa trarre giovamento dall'installazione dei pannelli.


credits: http://www.stradepossibili.it/wp-content/uploads/2012/05/abbuffata.jpeg
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