Tutti i partiti alleati pur di non rinunciare ad un sistema basato sui favoritismi, corruzione, raccomandazione e benefit.
L'italia non e' piu' un paese.
politici minori vecchi e nuovi (soprattutto nel pd) all'attacco di un potere magro come una vacca in tempo di carestia.
Per scardinare il sistema, non rimane -purtroppo- che la violenza. Se ne saranno accorti gli analisti dei nostri bei servizi?
Corsera
Ma Enrico Letta annuncia le dimissioni di tutta la segreteria: «Si andrà a congresso»
Bersani si commuove: «Grazie Giorgio»
Il segretario uscente del Pd si libera dalla tensione dopo il raggiungimento del quorum e la rielezione di Napolitano






L'ABBRACCIO DI EPIFANI - Dopo la standing ovation nell'Aula che aveva sottolineato la rielezione di Napolitano - il primo bis di un presidente nella storia repubblicana -, Bersani, che ha atteso l'esito dello scrutinio in piedi tra i banchi del centrosinistra, si è sciolto in un lungo abbraccio con l'ex segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, oggi uno dei suoi deputati. È stata Alessandra Moretti, sua portavoce durante la campagna elettorale per le primarie, una delle prime ad avvicinarsi al segretario dimissionario a missione ormai compiuta. Ma la Moretti, «colpevole» di aver votato scheda bianca durante l'assemblea e la prima votazione contraddicendo la proposta ufficiale di votare Franco Marini, secondo quanto riferiscono le agenzie di stampa è stata accolta in modo freddo dal segretario e dopo un paio di minuti è tornata al suo posto. Segnale di come questa vicenda stia lasciando profondi strascichi nel partito di maggioranza relativa.
«I PROBLEMI NON FINISCONO» - Lo stesso Bersani ne è consapevole. «Dobbiamo riconoscere che l'elezione del Presidente della Repubblica non può oscurare il problema politico emerso in questi giorni e le difficoltà che si sono incontrate - ha commentato a caldo, da ormai ex segretario (aveva detto che le sue dimissioni sarebbero state operative un minuto dopo la nomina del capo dello Stato, ndr) -. L'elezione di Napolitano ci mette tutti di fronte alle nostre responsabilità, alle quali dovremo rispondere sia con la forza delle nostre convinzioni, sia con la consapevolezza piena dell'urgenza dei problemi».
«TUTTI DIMESSI» - Problemi istituzionali, visto che resta irrisolto il nodo del governo, che sarà inevitabilmente la prima preoccupazione di Napolitano nella sua nuova veste di uscente e di neo-presidente. Ma anche problemi interni al partito. Non sono soltanto Bersani e la presidente Rosy Bindi ad avere fatto un passo indietro: «Si è dimessa l'intera segreteria - ha annunciato Enrico Letta al Tg3 - e quindi andremo a congresso». Nel giorno in cui l'Italia ritrova una figura di riferimento a cui affidarsi, il Pd è dunque completamente senza guida.

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